lunedì 8 luglio 2019

UNA VOLTA A CASA

Una sola settimana può essere la partenza per un cambiamento? Può essere sufficiente?
Queste erano le domande che mi sono posta prima di partire, un po' spaventata ma anche senza aspettative, per non farmi condizionare troppo. Ora che sono a casa penso che è stato come essere in un frullatore, con moltissimi stimoli che mi hanno portato a riflettere su come l'impatto delle scelte educative che facciamo ogni giorno nella vita scolastica influenzino in modo permanente la qualità del nostro insegnamento. La barriera linguistica a volte ha rappresentato uno scoglio, non nella comprensione ma nella possibilità di esprimere un parere, ma ciò non mi ha impedito di cogliere la visione comune che caratterizza lo spirito della Greet School e di come questa visione condivisa si traduca nei momenti delle lezioni, delle assemblies, degli intervalli. Il rispetto verso gli altri e verso il materiale della scuola è sollecitato ovunque con cartelli positivi e motivazionali e l'impatto visivo di questi poster è una potente spinta verso il comportamento giusto. Come anche il rinforzo positivo espresso sia utilizzando l'app Class Dojo sia a voce quando gli alunni seguono le indicazioni o fanno silenzio. Nessuno che urla, nessuna sgridata plateale e anche nei momenti di risoluzione dei conflitti un richiamo a riflettere su come migliorare e su come evitare il verificarsi di nuovo di situazioni difficili da gestire. Questo sentimento si respira in ogni aspetto della scuola ed è ciò che forse mi ha colpito di più, perchè con il rispetto si riconosce l'esistenza dell'altro: " Ti vedo in ciò che sei, riconosco la tua diversità, il tuo lavoro, il tuo ruolo, vedo che se sbagli puoi migliorare. Nel rispetto,non nel giudizio, insieme, possiamo costruire qualcosa per il futuro."
Questa è la spinta vera verso il cambiamento.
Grazie Greet School!
Cinzia



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